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Iconografia di san Rocco a Ruvo

San Rocco FacciataLa popolazione ruvese sin dal 1503 acclama san Rocco come suo speciale protettore e gli dedicava, almeno fino a qualche decennio fa, grandi onori e festeggiamenti. Oggi i grandi festeggiamenti settembrini sono stati soppiantati dalla festa dei SS. Medici ma permangono i riti celebrati nel triduo di preparazione e nella giornata della festa liturgica.

L’effige del santo è raffigurata in diverse opere d’arte conservate nelle chiese della città.

Non possiamo non iniziare questo excursus dalla chiesa dedicata al santo di Montpellier. Sulla facciata del piccolo tempio, eretto nel 1503 e rimaneggiato nel XVII sec., vi è una statua in pietra che raffigura san Rocco in abiti da pellegrino, con la famosa mantelletta che prenderà il nome di “sanrocchino” e con la borraccia alla cintura. Il santo mostra la piaga provocata dalla peste sulla coscia mentre in basso vi è un cane che guarda amorevole al suo “san Rocco”.

San Rocco CampanileSulla cuspide del piccolo campanile della stessa chiesa, vi è un’altra testimonianza litica del santo. L’immagine, meno definita della precedente, mostra il santo in posizione eretta, con un bastone nella mano sinistra e con la mano destra all’altezza della coscia. Entrambe le raffigurazioni dovrebbero risalire all’epoca dell’edificazione della chiesa.

Risale al 700 la statua lignea raffigurante il santo, attribuita a Nicola Antonio Brudaglio. La statua riprende l’iconografia classica: abito e bastone da pellegrino, mantello ornato da conchiglie e il cane con un pane in bocca ai piedi del santo. Delle stesso autore anche il ricco arredo di statue nella chiesa di S. Michele Arcangelo.

Rocco, Gennaro, AntonioProviene dalla Cattedrale, ora in deposito, la tela raffigurante i santi Rocco, Gennaro e Antonio di Padova.

Il santo sull’estrema sinistra del dipinto, sempre in abiti da pellegrino, mostra ancora una volta la pustola della peste e pare in secondo piano rispetto agli altri due santi. (1)

Nel tesoro della Cattedrale vi è la testimonianza più forte del culto al santo: la magnifica statua argentea del 1793.

San Rocco ArgentoRealizzata su modello predisposto da Giuseppe Sanmartino e su commissione del Capitolo della cattedrale, fu lavorata dal noto argentiere Biagio Giordano al quale fu pagata la somma di ducati 2492,52. (2)

Sempre nel tesoro della Cattedrale, san Rocco è raffigurato a sblazo sulla base della croce astile datata 1703 e opera di un argentiere napoletano non identificato, sotto il consolato di Giovan Battista d’Aula (3). Il santo, sempre in abiti da pellegrino, ha un bastone nella mano sinistra e tiene la mano destra sul petto.

Nella chiesa del Purgatorio, il santo pellegrino è raffigurato in una tavola del polittico della Madonna della Margherita, sull’altare della navata dedicata a San Cleto. L’opera è datata 1537 e attribuita allo ZT. San Rocco, come consueto, mostra la piaga della peste ed è affiancato da san Sebastiano colto nel momento del martirio.

Polittico ZT San Rocco e San Seb

Un’ultima raffigurazione del santo vi è nel piccolo tempio privato dedicato alla SS. Trinità, sulla via per Terlizzi. Nell’affresco di fondo vi è una raffigurazione della SS. Trinità con in basso i santi Rocco e Biagio in adorazione. Il san Rocco è inginocchiato e raffigurato come di consueto. Assente è il cane. La scena, dai tratti popolareschi, è stata affrescata da un pittore locale nella seconda metà del 1800. (4)

Affresco Trinità San Rocco

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Note

Note
1 F. Di Palo, Si Quaeris Miracula. Devozione, immagine e immagini di s. Antonio di Padova nella Diocesi di Molfetta – Ruvo – Giovinazzo – Terlizzi, in O. Grieco (a cura di), Culto, devozione e immagine di sant’Antonio di Padova nella Diocesi di Molfetta – Ruvo – Giovinazzo – Terlizzi, La Nuova Mezzina, 2012, p. 64
2 F. Di Palo, Cielo e Terra. Percorsi dell’arte sacra, dell’iconografia, della devozione, della committenza a Corato Ruvo e Terlizzi tra ‘500 e ‘700, Ed. Insieme, 1999, p. 126
3 Id., p. 170
4 V. Pellegrini, La Cattedrale di Ruvo, Ed. Insieme, 2002, p. 33

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