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1879: il Giubileo dell’Immacolata Concezione nella chiesa di Sant’Angelo a Ruvo di Puglia

L’immacolata in un affresco del Convento dei Minori Osservanti di Ruvo

“Con l’autorità di Nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dichiariamo, affermiamo e definiamo rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certa ed immutabile per tutti i fedeli.”(1)

Con queste parole, contenute nella bolla Inneffabilis Deus, l’8 dicembre 1854 il papa Pio IX proclamava al mondo intero il dogma dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria. La dottrina confermò, così, quanto ritenuto da secoli da parte della Chiesa cattolica e che era stato oggetto di dispute teologiche fin dal Medioevo.

Come riporta la bolla, la Vergine è ritenuta “senza macchia” sin dal suo concepimento e, perciò, lo stesso Pio IX stabilì di festeggiare la concezione della Vergine l’8 dicembre, esattamente nove mesi prima della Natività di Maria (8 settembre), festa introdotta in Occidente sin dall’ottavo secolo.

Nelle città, per commemorare l’istituzione della verità dogmatica, si eressero monumenti e si commissionarono opere d’arte che, in immagini, ricordassero il mistero della donna nata senza peccato e, d’altro canto, anche l’infallibilità del Santo Padre.

A Ruvo, ad esempio, venne eretta una piccola e modesta cappella di campagna posta sulla vecchia via per Corato. Il piccolo tempietto, che presenta dedicazione e data di erezione scolpite sul prospetto, ospita ancora oggi una statua della Vergine Immacolata raffigurata con le mani aperte verso il basso, secondo l’iconografia più recente e oggi più diffusa.

L’importanza che la Chiesa attribuì alla nuova verità dogmatica fu subito massima e la devozione alla Vergine Immacolata si diffuse capillarmente in tutto il mondo Cattolico.

N. A. Brudaglio (attr.), Immacolata, Chiesa di S. Angelo

Il venticinquesimo anniversario della proclamazione del dogma, l’8 dicembre 1879, fu ovunque celebrato con solennità e devozione. Il Santo Padre Leone XIII proclamò per l’anno giubilare una speciale indulgenza, richiesta a gran voce da parecchi ordinari affinché si ricordasse il tanto gaudio. Il Sommo Pontefice, si legge nel decreto, accettando benevolmente queste preghiere riferitegli da me sottoscritto Segretario della Sacra Congregazione delle Indulgenze […] a tutti i cristiani di ambo i sessi che nel prossimo giorno della Madonna Immacolata o che in uno dei giorni dell’ottava veramente pentiti confessati confortati dalla Sacra Eucarestia abbiano visitato o una Chiesa o un pubblico Oratorio ivi pregato secondo la mente di SS concede l’Indulgenza Plenaria da conseguirsi una volta nello spazio di un giorno e applicabile in modo di suffragio alle anime dei Defunti.(2)

Medaglia coniata nel 1879 per il Giubileo dell’Immacolata Concezione (da http://www.lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/)

Anche nella città di Ruvo l’anniversario giubilare venne ricordato con solennità e con numerose celebrazioni liturgiche nella chiesa di Sant’Angelo dove quattro figli di Francesco, addetti al culto di quel tempio insieme a un piccolo gruppo di terziarie francescane, riconoscendo la Santissima Vergine loro principalissima Patrona, sotto il titolo d’Immacolata Concezione, si impegnarono per la celebrazione più solenne possibile della grande festività(3).

Negli Annali Francescani dell’anno successivo fu riportata una interessante descrizione dei riti giubilari, celebrati davanti alla statua lignea della Vergine, ancora oggi custodita in chiesa. La statua, risalente agli anni cinquanta del Settecento e attribuita allo scultore andriese Nicola Antonio Brudaglio(4), raffigura la Vergine con le mani strette sul petto, avvolta da un manto azzurro bordato d’oro. Il volto è fanciullesco, a conferma di quanto riportato nel Protovangelo di Giacomo, testo apocrifo molto utilizzato nella tradizione cristiana, che riferisce che la donna aveva solo sedici anni.

Nella fausta ricorrenza, davanti alla statua della Vergine si susseguirono le celebrazioni e i riti: la novena fu seguitissima, altrettando il ben forbito sermone esprimente il concetto del giubilo universale dei credenti recitato dal Definitore Missionario Osservante Padre Raffaele d’Andria nella vigilia della festa. L’8 dicembre gran folla di gente vi accorse ad esibire l’ossequio, la venerazione e l’amore alla gran Vergine Immacolatamente concetta. Il dopo pranzo, non ostante la rigidezza dell’aria e la distanza della chiesa dalla città, pure numeroso popolo v’intervenne.

Per tutta la durata del novenario, la bellissima statua lignea venne esposta in un tosello sito in cornu Evangelii addobbato con fiori, candele, gigli e palme. Altrettanto sfarzoso era l’addobbo dell’altare maggiore e quello di tutto il tempio che, stipato di gente, maestosamente risplendeva, fiammeggiante intorno intorno di lumi a cera. […] Sicchè nell’insieme era aspetto di Paradiso. E la gente devota tutta si allietava contemplando tale delizioso spettacolo, risalendo col pensiero e col cuore da questa valle di lagrime alla magione dell’eterno sorriso(5).

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Note

Note
1 Pio IX, Bolla Ineffabilis Deus, 8 dicembre 1854
2 Decreto riportato in traduzione italiana in: Il Divin Salvatore. Settimana Religiosa di Roma, 11 ottobre 1879, p. 51
3 Annali Francescani, vol. XI, 1880, p. 81
4 F. Di Palo, SUB UMBRA ALARUM TUARUM Spiritualità, devozioni e arte francescani nella ‘nuova’ chiesa di San Michele Arcangelo a Ruvo, in MI-KA-EL Chi è come Dio. La chiesa di san Michele Arcangelo a Ruvo di Puglia, Bari 2018, p. 180
5 Annali Francescani, cit., pp. 81-82

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